ASSEGNATI I PREMI della VI BIENNALE D'ARTE DI POMEZIA con il Patrocinio del COMUNE DI POMEZIA
Un grazie a quanti hanno collaborato per la realizzazione di questa edizione 2018
Il 2 giugno ha chiuso i battenti la VI edizione della Biennale d’arte di
Pomezia presentata da Assopleiadiarte, con il patrocinio del comune di Pomezia,
svoltasi alla Gallery di Via Spoleto 7. La kermesse, iniziata il 25 maggio, ha
ospitato 28 artisti con oltre 50 lavori di pittura, scultura, fotografia
artistica, sul tema “ labirinti dell’anima”.
Hanno esposto: Paola Bracaglia
Giulio Staglianò, Pina Buonocore, Rossana
Urbani, Paolo Derchi, Maria Cristina Serra, Daniele
Dani, Grazia Zdrilich, Paolo Sommaripa, Raffaele Corradini, Ingrid Lazzarini,
Fiorella Ciocci, Nino Baffoni, Roberto Loreti, Rita
Ceccanti, Jolanda Masi, Alberto Pinellini, Elmira Frisicaro, Diego Petruzzi,
Chiara De Murtas, Bruno Lanzalone,
Paolo Palladino, Corina Proietti, Maria Antonietta
Mosele, Domenico Iacovone, Adelaide Scarpitti, Marta Francario, Michele Bianchi. La Giuria, nominata dalla
Commissione Speciale La Biennale, è stata formata da: Stefano Valente, Mary Potenza
e Cristina D’Ambrosio ha deliberato,
conferendo il Primo Premio per Pittura a Chiara De Murtas, il Primo
Premio per Scultura e Menzione Speciale a Nino Baffoni, Menzione Speciale
Pittura a Diego Petruzzi, Menzione Speciale Fotografia a Michele Bianchi.
Inoltre, la votazione di gradimento del pubblico effettuata nei giorni di
apertura della Biennale, si è espressa votando il lavoro pittorico di Grazia
Zdrilich.
Primo Premio Pittura :Chiara De Murtas, con l'opera "Marmo" dimensioni 50x70 tecnica Digital Painting su alluminio, realizzato con le dita su IPAD. I ricordi del passato fanno parte di noi sono la storia del
futuro
Primo Premio Scultura e Menzione Speciale: Nino Baffoni con intagli su legno di ulivo.
Durante la pulitura delle radici dal terriccio e Sassetti le varie
forme di animali iniziavano
a prendere forma creando un monumento di agonismo tra le
prede e i cacciatori..
Menzione Speciale Pittura: Diego Petruzzi
Uno e Trino.
Lettura da sinistra a destra -Identikit- Ovvero la forma
esteriore il nostro sembiante fisiognomico - censura- ciò che
non è visibile di noi
la parte inconscia che non ha forma definita- burattino.
1 "Autoritratto uno e trino"
Lettura da sinistra a destra: identikd- ovvero la forma esteriore il nostro sembiante fisiognomico- censura - ciò che non è visibile di noi la parte inconscia che non ha forma definita- burattino - l'identità metaforica , simbolica o letteraria che un soggetto può assumere. L' opera si interroga sull' identità e quindi anche l'anima del soggetto.
"Peccato originale"
L' 0pera è una autoriflessione sulla propria identità o anima rispetto al proprio senso di colpa, la sua origine e suoi effetti .L' immagine rivela la colpa simbolizzata dal serpente e la mela e i suoi effetti di scissione dell' identità che non può ricomporsi in una identità integrata e armonica.
Menzione Speciale Fotografia: Michele Bianchi.
Premio di Gradimento del Pubblico: Grazia Zdrilich con l'opera "sotto la pelle"
I colori interagiscono con le emozioni ad ogni colore è legato
uno stato d'animo e i colori si attivano a vicenda in molte
sfaccettature..
GLI EVENTI CORRELATI
SEMINARIO UOMO E DONNA " IL FEMMINILE NELL'ARTE "
con Michele Bianchi e Stefano Valente
Michele Bianchi
Gli immigrati nell’anima. Dall’estetica dello jus sanguinis alla metacritica dell’infanzia, ovvero il femminile nell’arte
Stefano Valente
Il manifesto per una filosofia dell’inter-cultura e gli esempi della pittura di icone e dell’arte cinematografica
venerdì 1 giugno: Il labirinto (II parte del seminario “Uomo e donna” ovvero “Il femminile nell’arte”)
Michele Bianchi
Il labirinto dei demoni. Film quadro dramma in Luis Buñuel, Salvador Dalí, Ernesto G. Laura
Stefano Valente
Labirinto e salvezza. Alcune riflessioni sul film ‘Shining’ di Stanley Kubrik
dedica e cura
Il Seminario sul femminile nell’arte (“Uomo e donna. Dall’unione impossibile alla contingenza dell’incontro”) è dedicato ad Elvira Banotti e coordinato da Loredana Aloisi Banotti, Feliciano Banotti, Michele Bianchi e Carmelo Licitra Rosa.
sinossi
Uno dei risultati tipici dell’arte eucaristica di Salvador Dalí nella fase cosiddetta “atomica” della sua produzione è rappresentato dal dipinto del
1949 Madonna di Port Lligat, dove l’assenza è giocata a vari livelli. Tra i diversi, l’esplosione del trono della Madre di Gesù è anche la confessione di un’intenzione di farla finita a tutti i livelli e che però lascia in sospeso il perdono possibile, e così la salvazione di tutti i fenomeni dell’umano. Tutto si sposta dalla parte del fruitore, e non resta fissato all’artista. Tutto si sbilancia dalla parte di chi osserva il dipinto, metafisicamente lasciato solo a decidere come prendere posizione di fronte all’opera: 1) Non può essere il trono della Madre di Dio: il pittore ha inteso rappresentare anticristicamente il disfacimento del trono, la sua disgregazione nella serie dei blocchi di granito; è l’antitrono. 2) È proprio il trono – l’unico possibile trono - della Madre di Dio, poiché il simbolo della carità (il corpo di Cristo) tiene uniti i pezzi della costruzione che si staccherebbero se non fossero uniti dall’amore. Così, la riuscita estetica di un’opera d’arte sta nel riuscire a tenere insieme luoghi e tempi radicalmente diversi, tra un antropomorfismo possibile e una dimensione femminile impossibile. Antinomia uomo/donna incarnata nell’opera. Il secondo giudizio non può essere espresso perchè in eccesso rispetto ai fatti quali appaiono: il trono della Madonna esplode in mille pezzi. Il pubblico non avrebbe che la possibilità di formulare il primo giudizio, se non fosse che l’opera riesce a convincerci di qualcosa d’altro, dell’impossibile rispetto ai fatti quali appaiono. Così non può essere espresso alcun giudizio. Questa esperienza di una possibilità, questo bivio che è la nostra possibilità, e che in quanto possibilità costituisce una tentazione, è già un male. L’opera ci offre allora l’occasione di superare la zona del possibile, proprio perché l’ha mostrata in modo puro, senza innesti ideologici, tipici delle opere d’arte non riuscite, tendenti a disambiguare la tensione tra i due giudizi per il piacere eccitatorio del pubblico. Del resto se non ci fosse tale zona, dove si fa l’esperienza della tentazione, nessuno potrebbe sfuggire alla gabbia dell’umano, ed essere di più di quello che è. Intrappolato vivrebbe la tortura di produrre enunciati e senso solo sulla condizione sovrumana, invece di tacere su di essa, come fanno le vere opere d’arte.
Giovedì 31 maggio: seminario “Uomo Donna” ovvero il femminile nell’Arte
L’Anima
a cura del Prof. Michele Giacinto Bianchi, psicologo e del Dott. Stefano Valente, filosofo.
Il Dott. Valente è intervenuto sul “femminile” da intendersi non come complemento ma piuttosto come supplemento, non simmetrizzabile rispetto al “maschile”. Egli cita il “Manifesto della rivoluzione femminile”, prodotto negli anni ’70 del secolo scorso da Elvira Banotti, sociologa.
“Occorre superare i principi che condizionano il pensiero, le categorie mentali che confinano la rappresentazione che ognuno si crea del femminile, in ogni ambito dell’esistenza umana. Occorre approdare ad una metacritica della Ragion pura, in riferimento alla filosofia di E.Kant, in quanto la Ragione non è pura ma incarnata in un Linguaggio. Si dovrebbe partire, dunque, dall’analisi del Linguaggio.
Non vanno costruite teorie sulla Donna; La Donna, da oggetto (teorizzabile) deve trasformarsi, per così dire, in soggetto.
Ciò è coerente con una linea di pensiero moderno che trova fondamento, già nel Cogito, ergo sum di Cartesio, alimentato dal Dubbio.
Storicamente, si passa dalla metafisica dell’Essere alla metafisica della Soggettività”.
Valente ha citato anche la antesignana del femminismo francese: Simon de Beauvoir e l’Esistenzialismo francese (Gilles de Leuze diceva: - Diventar donna per superare l’opposizione uomo-donna- Quindi, approdare a categorie del pensiero neutre). “Superare le categorie maschili, per approdare ad una anarchia femminile che smascheri la logica (maschile) dei principi”.
In Arte, vi è una crisi della soggettività quando è istituzionale, cioè è espressione del principio rispetto al quale deve porsi il soggetto.
Per Jaques Lacan, psicoanalista, il femminile è supplemento, nell’opera d’arte ed è più originale dell’originale”.
Interviene il prof. Bianchi citando, come esempio, il dipinto “La madonna di Port Lligat” di Salvador Dalì (1949).
Aggiunge: “Il modo scorretto di interpretare la sessualità permea istituzionalmente la nostra società occidentale.
L’Arte ha una grande valenza nel riscatto dall’errore che connota quanto osservato.
D’accordo con Kant, l’Arte non è solo un prodotto culturale ma ha una dimensione universale”.
Bianchi cita “La confessione”, una piece teatrale, dove, come nell’opera di Dalì, lo spettatore è posto di fronte ad una ambiguità interpretativa dell’opera d’arte. “In ciò sta la grandezza ed autenticità dell’opera d’arte stessa, rispetto alla quale il fruitore riflette, , senza riferimenti condizionanti, con un disorientamento iniziale che lo spinge ad orientare il proprio pensiero, responsabilmente, attivamente.
Venerdì 1 giugno: seminario “Uomo Donna” ovvero il femminile nell’Arte
Il Labirinto
A cura del Prof. Michele Giacinto Bianchi, psicologo e del Dott. Stefano Valente, filosofo.
Il Dott.Valente, riallacciandosi a quanto esposto nella prima parte del seminario, cita un altro esempio di opera d’arte, il film: “Shining” (1980) di Stanley Kubrik, tratto dall’omonimo libro di Stephen King. Il film, in particolare, ha come elemento disorientante il fattore perturbante, in senso freudiano, come spavento che è attribuibile ad un tempo presente, da distinguere dal fattore terrore, orrore attribuibile al passato.
“Nel film sono presenti i miti: Teseo, Crono, Edipo, Isacco che hanno alimentato la trama. La psicologia contemporanea ha abbandonato la psicoanalisi nell’idea di assassinio. Il ritorno del passato, nelle vicende del film, rimanda al concetto di immanenza degli archetipi. Il perturbante crea smarrimento, alimentando atteggiamenti difensivi.
E’ possibile trovare un filo di Arianna. In questo film ragione e follia sono connesse: il protagonista (J.Torrance), vuole spiegare con la ragione la follia (esercita un razionale controllo degli eventi), come mostrano le immagini in cui osserva il labirinto dall’esterno.
Tutto il film è labirinto. Lo sguardo sul labirinto, da parte di Torrance, rappresenta un orizzonte interno. E’ lo sguardo della metafisica che mostra come la follia sia il risvolto della ragione.
La mancanza di salvezza delle vittime, proveniente dall’esterno è indicativa.
La salvezza risiede nel superamento dei miti. L’atteggiamento metafisico porta all’allontanamento dal senso dell’esistenza. La salvezza risiede nel restare nel labirinto.
Il labirinto diventa, quindi, il filo di Arianna, Arianna stessa: ecco l’affermarsi del femminile come elemento salvifico.
Lo sguardo metafisico di Torrance pretende di controllare tutto”.
Valente cita, infine il filosofo tedesco Martin Heidegger :“La verità come non nascondimento”.
Interviene il Prof. Bianchi, ribadendo il concetto di ambiguità interpretativa, essenziale per una corretta e libera fruizione dell’opera d’arte: “In generale, la descrizione toglie l’inquietudine: La coscienza è forzata alla scelta se l’opera d’arte è disambigua”.
Egli cita il film quadro dramma di Luis Bunuel:”Il labirinto dei demoni”, ed il cortometraggio cinematografico “Cane andaluso” (1929) di Luis Bunuel e Salvador Dalì, ispirati alla corrente surrealista. Si sofferma, in particolare sull’immagine dell’occhio tagliato che rimanda allo studio di J. Lacan sull’occhio.
,Bianchi opera, quindi, un passaggio verso il significato di morte – suicidio presso gli integralisti islamici: “…L’aspirante martire deve voler vivere”. In tale contraddizione risiede :” …il dramma nella fruizione estetica riuscita”.
Concludendo: “La cattiva arte è lo sforzo di tenere nascosta la realtà demoniaca; essa vorrebbe condannare il fruitore a trovare enunciati”.
Il gruppo Art'Inscena, di recente costituzione, ha raccolto con passione ed entusiasmo l'invito a partecipare alla Biennale dell'Arte di Pomezia 2018.
Ci siamo interrogati su come potevamo entrare in sinergia con il tema di questa edizione: I labirinti dell'anima.
Ho proposto alle prescelte attrici, le graziose Consiglia Cascone, Dina Gramignano e Jolanda Masi e alla "mamma" del Gruppo Art'Inscena, l'appassionata Vania Caridei, di avventurarci in un sentiero di suggestioni, impulsi, immagini, emozioni, per donarci e donare al pubblico - che avrebbe partecipato - un esplosione di arcobaleni interiori.
E' nata cosî una splendida esperienza, che ci ha visto protagonisti, il 2 Giugno 2018.
Le voci delle attrici si sono rincorse, sostenute, espresse in un ritmare celebrativo del sogno e dell'anima.
Si sono alternate sonorità poetiche diverse, dalla Merini a Pessoa, passando per Pablo Neruda e Garcia Lorca. Si sono inseguite citazione da Seneca a Jim Morrison, da Banana Joshimoto a Giovanni Berchet sull'anima e la poesia. La direzione presa, forte ed intensa, non poteva che portare ad una delle canzoni piu' belle del cantautore Roberto Vecchioni: "Sogna ragazzo sogna", che, grazie alle voci delle tre muse prescelte, ha assunto la titanica dimensione di una preghiera laica.
29 MAGGIO INCONTRO CON LO SCRITTORE SIMONE MERCANTI
Ha prodotto cinque libri: “L’amore tradito”, “In Atlantico, un inverno”, “Giallo…E perché?”, “Parlo con me”, “Malamore” e ne ha in cantiere un sesto: “Prima del buio”.
Egli descrive, brevemente, i contenuti dei suoi lavori, attraverso i quali ha esplorato alcuni aspetti del vivere umano, nel relazionarsi con l’ambiente naturale, storico geografico, sociale, affettivo, intimo, personale.
Mercanti osserva quanto le proprie radici siciliane abbiano alimentato la propria sensibilità e creatività artistica.
Egli, da sempre, ha mostrato una naturale insofferenza verso i comportamenti sociali stereotipati, secondo i modelli imposti dalla antica tradizione della sua terra di origine. Particolarmente difficile è stato il rapporto con la sua figura materna che, con severa autorità, ha tuttavia disciplinato il suo comportamento ribelle, attratto da molteplici stimoli e tendenzialmente inconcludente.
Il senso critico, quindi analitico, indagativo, ha permeato la sua personalità fin da giovane, orientando le sue attività di studio e quelle professionali, sia in ambito tecnico progettuale sia in quello didattico nella scuola secondaria.
Uomo attento, dunque, ai fatti del mondo con le ferite che il tempo vi produce.
“Scrivere è difficile”, asserisce.
Scavare nel labirinto dell’animo umano oltre le apparenze è una sfida incessante che richiede lucida attenzione ed empatia.
La costruzione di un libro deve rispettare regole tecniche imprescindibili, senza indulgere a improvvisazioni. Il soggetto, con i suoi personaggi, luoghi ed azioni, nasce nella mente dello scrittore come un “bozzetto” che si va dettagliando, man mano che la trama prende forma. Il lettore può essere coinvolto attivamente in tale processo se gli si offre la possibilità di immaginare i tratti, ad esempio, conclusivi di un romanzo.
Mercanti ricorda che un’esperienza formativa per lui importante è stata la collaborazione ad alcune sceneggiature cinematografiche, durante gli anni universitari.
Interessante incontro con la pittrice, scrittrice, e poetessa Eleonora Liuzzi. Un' ora di lettura delle sue più belle poesie, alcune toccanti e capaci di catturare l'attenzione del pubblico intervenuto, alcune anche in romanesco, con quella schiettezza e saggezza proprie di Eleonora.
alcuni degli artisti della Biennale
che atmosfera !
PROGRAMMA EVENTI VI BIENNALE D'ARTE DI POMEZIA
ESPONGONO
INAUGURAZIONE CON ESIBIZIONE DI FLAMENCO DELLA SCUOLA ASD ETNIKA DANZA DI POMEZIA
REGOLAMENTO
VI BIENNALE D’ARTE DI POMEZIA
25 maggio – 2 giugno 2018
Art. 1 – PARTECIPANTI: Pleiadi Arte e Cultura Pomezia (AssoPleiadiArte),
indice la VI Biennale d’Arte di Pomezia alla quale potranno partecipare tutti
coloro che, in possesso della cittadinanza e/o residenza italiana, per diletto
o professione si esprimano con pittura, opere plastiche, fotografia artistica.
Art. 2
– TEMA/TITOLO: LABIRINTI DELL’ANIMA e non vi è alcuna
limitazione stilistica. Le opere presentate che contengano immagini
pedopornografiche, indecorose, oppure offendano in qualche modo la dignità
umana non saranno ammesse, ad insindacabile giudizio della Commissione Speciale
la Biennale. Art. 3 – ESPOSIZIONE: La VI Biennale d’Arte di Pomezia si terrà nel periodo dal 25 maggio al 2 giugno 2018 negli spazi espositivi del Laboratorio d’Arte di Via Spoleto 7 a Pomezia. La mostra sarà aperta al pubblico venerdì 25 maggio alle 18.00 con vernissage di inaugurazione.
Art. 4 – ISCRIZIONI E IMMAGINI. Le domande di iscrizione dovranno pervenire entro le
ore 24.00 del 11 maggio 2018, tramite e-mail a sommaripa@hotmail.it Non sono previste altre modalità di iscrizione. A
tutti i partecipanti che vogliano iscriversi sarà richiesto un contributo pari
ad € 20,00 per 2 opere (non rientrante nel regime iva in quanto trattasi di
ente non commerciale), che dovrà pervenire alla Tesoreria di Assopleiadiarte.
Il contributo economico richiesto all’artista permette a questo evento di
rimanere autonomo evitando condizionamenti e garantendo la massima libertà
d’espressione del singolo artista. Tale contributo permette infatti l’esclusivo
pagamento delle spese vive e non servirà a mantenere altro che la
valorizzazione e la diffusione delle opere d’arte degli artisti medesimi dando
la possibilità ad una partecipazione senza filtri e senza
scopo di lucro. Al momento della richiesta di iscrizione il candidato dovrà
dichiarare:
1.
di
prestare il consenso al trattamento dei dati personali , di aver letto ed
approvato il presente regolamento della VI Biennale d’Arte di Pomezia in tutte
le sue parti.
2.
di
dare il consenso per la divulgazione delle opere in formato digitale per
esclusivi motivi promozionali dell’evento.
Le immagini
presentate delle opere, dovranno essere basate su fotografie digitali, senza
fotoritocco ed inviate tramite e-mail a sommaripa@hotmail.it in formato jpg
per un massimo di 2Mb di peso, entro le ore 24.00 del 11 maggio 2018. Per ogni
artista la commissione visionerà le foto delle opere inviate.
Le due opere selezionate per l’esposizione saranno comunicate all’artista tramite e-mail entro il 18 maggio 2018. Le opere selezionate, saranno esposte in mostra e dovranno rispettare le misure e le caratteristiche descritte al successivo art. 12.
Art. 5 – VISIBILITA’ La VI Biennale d’Arte di Pomezia offre ai suoi partecipanti quanto di seguito descritto:
Le due opere selezionate per l’esposizione saranno comunicate all’artista tramite e-mail entro il 18 maggio 2018. Le opere selezionate, saranno esposte in mostra e dovranno rispettare le misure e le caratteristiche descritte al successivo art. 12.
Art. 5 – VISIBILITA’ La VI Biennale d’Arte di Pomezia offre ai suoi partecipanti quanto di seguito descritto:
1.
esposizione
delle due opere selezionate ad insindacabile giudizio della commissione tecnica
per l’intera durata della manifestazione
2.
pubblicazione
delle due opere selezionate ad insindacabile giudizio della commissione tecnica
sui siti www.pleiadiarte.blogspot.com , http://360arte.blog.tiscali.it e sulle nostre pagine FB, complete di
descrizione dell’opera.
3.
visibilità
tramite la riproduzione delle opere in formato digitale a scopo informativo e
divulgativo della manifestazione e degli artisti stessi
4.
visibilità
sui vari media coinvolti
5.
visibilità
attraverso i premi proposti
6.
visibilità
attraverso i riconoscimenti istituiti dalla direzione e/o i partner della
manifestazione
Art. 6 – PREMI
Primo Premio Trofeo
di vincita, per ogni sezione.
*A garanzia dell’immagine della manifestazione, al
momento della premiazione è d’obbligo la presenza degli artisti, in assenza di
questi, il premio conferito sarà attribuito ad altri artisti meritevoli.
Art. 7 – GARANZIA DI ORIGINALITA’. L’artista si fa garante dell’originalità e
della titolarità dei propri progetti. In caso si dovessero rilevare opere
riportanti plagio o copia indebita, ne verrà fatto singolo addebito al
partecipante, esonerando totalmente l’organizzazione da eventuali
responsabilità in merito. Le opere devono essere esclusive, mai esposte alle
precedenti edizioni della Biennale, pena l’esclusione dalla manifestazione.
Art. 8 – COMUNICAZIONE L’organizzazione si impegna a realizzare la
comunicazione dell’evento tramite media quali sito istituzionale, social
network dedicati, comunicati stampa e quant’altro in funzione della
comunicazione su larga scala dell’evento. Inoltre l’organizzazione si adopererà
per interessare le televisioni pubbliche e private, la stampa nazionale ed
estera. All’inaugurazione della Biennale saranno invitati i rappresentanti di
Istituzioni Pubbliche e Private, del mondo dell’Arte e della Cultura.
Art. 9 – RICONOSCIMENTI La Commissione Speciale la Biennale potrà istituire
dei riconoscimenti ai quali avranno accesso tutti gli iscritti e nomina la
Giuria che avrà facoltà anche di assegnare Menzioni Speciali.
Art. 10
– COMMISSIONE TECNICA DI GIURIALa commissione tecnica di Giuria sarà incaricata dalla Commissione Speciale la Biennale e sarà resa nota nel corso dell’evento.
Art. 11 – ALLESTIMENTO E CONSEGNA DELLE OPERE. Al
fine di garantire la massima libertà d’espressione dell’artista le opere hanno
come limitazione esclusivamente le misure di seguito riportate: per pittura max 50
x 70 senza vetro, fotografia max 40 x 50, per opere plastiche base max 70x70
altezza 1,70 mt. Le opere dovranno essere già predisposte per l’allestimento e
provviste di attaccaglia / gancio.
Le opere fotografiche potranno essere corredate da supporto rigido privo di
vetro. Le opere ricevute non conformi alle misure richieste nel regolamento
saranno scartate e non esposte. L’allestimento si effettuerà nella location
suddetta giovedì 24 maggio dalle 15.00; le opere, accompagnate da una sintetica
descrizione e da un curriculum essenziale dell’artista, devono essere consegnate tassativamente, tra le ore 10:00 e le ore
12:00 e dalle 17.00 alle 19.30 del giorno mercoledì 23 maggio ai membri della
Commissione presenti in loco. Gli artisti potranno consegnare, inoltre,
biglietti da visita e materiale informativo della propria produzione artistica,
da mettere a disposizione dei visitatori della Mostra.
Art. 12 – RESPONSABILITA’ L’organizzazione, pur obbligandosi a custodire le
opere con la massima diligenza professionale ed adottando tutte le misure di
sicurezza necessarie, declina ogni responsabilità per eventuali furti, incendi
o danni di qualsiasi natura alle opere o alle persone, che possano verificarsi
durante tutte le fasi della manifestazione.
Art. 13 – RESTITUZIONE DELLE OPERE Le opere potranno essere ritirate personalmente
dall’artista, da un suo incaricato (provvisto di delega sottoscritta
dall’artista e documento d’identità valido) Il ritiro delle opere sarà
possibile il giorno seguente la data di chiusura della manifestazione, negli
orari previsti di apertura e chiusura della mostra. Dopo tale data le opere
verranno considerate abbandonate sollevando l’organizzazione da qualsiasi
responsabilità.
Art. 14 – DIRITTI D’AUTORE Ciascun artista concede la riproduzione delle opere e
dei testi rilasciati per la pubblicazione sul sito e su supporti digitali per
tutte le altre forme pubblicitarie e di comunicazione descritte nel presente
regolamento.
Art. 15 – MODIFICHE: Date, norme e sedi, possono subire modifiche o variazioni. Tali
modifiche verranno comunicate via e- mail agli iscritti e sul sito
istituzionale dell’evento www.pleiadiarte.blogspot.com una
settimana prima della consegna delle opere. Così è stato deciso.
La
Commissione Speciale la Biennale
Paolo Sommaripa, Ingrid Lazzarini, Grazia
Zdrilich
SUGGERIMENTO AGLI ARTISTI:
SUGGERIMENTO AGLI ARTISTI:
L'anima: dimensione dell'essere umano in cui convergono i
molteplici
stati emotivi e razionali che danno impulso alla vita individuale e
della collettività sociale.
La realtà dell'universo interiore ed esteriore fornisce spunti di
riflessione estetica per l'elaborazione di opere d'arte in cui esprimere
la sensibilità creativa.
L'esperienza quotidiana di ogni individuo è un percorso continuo in cui
si susseguono momenti di azione, relazione, immaginazione,
contemplazione, sogno, sofferenza, gioia, rabbia, delusione, malinconia,
ansia, disorientamento del vivere, speranza, attesa...
E' compito dell'Artista sublimare tali momenti, estrapolandoli dal
labirinto di cui l'anima è luogo. ( Ingrid Lazzarini)
stati emotivi e razionali che danno impulso alla vita individuale e
della collettività sociale.
La realtà dell'universo interiore ed esteriore fornisce spunti di
riflessione estetica per l'elaborazione di opere d'arte in cui esprimere
la sensibilità creativa.
L'esperienza quotidiana di ogni individuo è un percorso continuo in cui
si susseguono momenti di azione, relazione, immaginazione,
contemplazione, sogno, sofferenza, gioia, rabbia, delusione, malinconia,
ansia, disorientamento del vivere, speranza, attesa...
E' compito dell'Artista sublimare tali momenti, estrapolandoli dal
labirinto di cui l'anima è luogo. ( Ingrid Lazzarini)
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