20 February 2012

TERZA BIENNALE D'ARTE DI POMEZIA 2012




CERIMONIA DI PREMIAZIONE



RISULTATI ASSEGNAZIONE PREMI - TERZA BIENNALE D'ARTE DI POMEZIA 2012

PRIMO PREMIO PITTURA a: Daniele Scalella per l’opera: “Senza titolo”
MOTIVAZIONE: per aver coniugato, in modo originale, espressionismo astratto ed informale, mantenendo la capacità di entrare in dialogo anche con la tradizione figurativa, rinnovando il genere della, cosiddetta, “Natura morta”.

MENZIONE SPECIALE PITTURA a: Lorenzo Lovo per l’opera: “La grande madre”
MOTIVAZIONE: per l’indubbia qualità pittorica, per il senso quasi materico della luce e la capacità evocativa che apre l’immaginazione al mito.

PRIMO PREMIO SCULTURA a: Antonio Verdone per l’opera : “Totem”
MOTIVAZIONE: per la capacità di rinnovare un approccio, insieme, dadaista (o meglio neodadaista) e antropologico culturale, riscoprendo e mettendo in opera una ricerca e un lavoro sulla materia, di sicuro interesse.

PRIMO PREMIO FOTOGRAFIA a: Valentina De Bardi per l’opera : Illusione subcosciente”
MOTIVAZIONE: per la riuscita operazione, di stampo surrealista (ricorda il senso del paradosso di un Magritte) oltre che per la sua qualità artistica.

MENZIONE SPECIALE INGEGNO E CREATIVITA’ a: Diego Petruzzi per l’opera: “Egocentrico”
MOTIVAZIONE: per aver saputo coniugare intelligentemente ed efficacemente sapere artigiano e creatività artistica, per il senso della composizione e l’uso sapiente dei materiali.







 
Julio Padron (Cuba)




Stefania Casadei

S

SSS
Rita Ceccanti



Ilaria Serafini   




l 
la Torre Civica di Pomezia


 Boba Intisar (Libia)







Rosanna Urbani


Giorgio Pratesi


Giovanni De Luca




Fiorella Ciocci




Paola Barone





Paolo Sommaripa e Ingrid Lazzarini




Ingrid Lazzarini















Eliano Stella






L'Assessore alla Cultura Rosaria Del Buono, Paolo Sommaripa, Marcella Cossu direttrice
del Museo Manzù





 INAUGURAZIONE TERZA BIENNALE D'ARTE DI POMEZIA
















opera di Daniele Scalella,  Primo Premio



opera del maestro Claudio Magnetti


Paolo Sommaripa e Marcella Cossu direttrice museo Manzù e curatrice dello GNAM di Roma









opera di Laura Spilabotte Palmieri



opera di Annamaria Dezi








opera di Paolo Sommaripa


opera di Carlo Cingolani



AssoPleiadiArte
con il patrocinio dell’Assessorato alla Cultura
ha presentato la
TERZA BIENNALE D’ARTE DI POMEZIA
SINGOLARITA’ – PLURALITA’
15 – 30 Maggio 2012











LOGO TERZA BIENNALE D'ARTE DI POMEZIA 2012



hanno mostrato le loro opere :
VALENTINA DE BARDI, GABRIELLA VAGHINI, VERONICA STELLA,ROSSELLA ROSSI FORZA, PAOLO SANTESE, EMILIANO PAOLINI, DIEGO PETRUZZI, LUCIANO FRASCHETTI, ANTONIO VERDONE, CLAUDIO MAGNETTI, ANNA GANA, ROSANNA URBANI, GRAZIA ZDRILICH, CARLO CINGOLANI, STEFANIA CASADEI, ELIANO STELLA, ALESSANDRO TRANI,MARISA GRAMOLA, DANIELE SCALELLA, LORENZO LOVO, ALESSANRA CESSELON,  M.VITTORIA FERRARI, PAOLO SOMMARIPA,  ANNAMARIA DEZI, GIORGIO PRATESI, RITA CECCANTI,  LAURA SPILABOTTE PALMIERI, ILARIA SERAFINI, BRUNO LANZALONE, PAOLA BARONE, GIOVANNI DE LUCA, INGRID LAZZARINI, BOBA INTISAR, MALAICA D'AGOSTINI, FIORELLA CIOCCI, JULIO PADRON.



 terza Biennale d'arte di Pomezia
Organizzando manifestazioni di arti contemporanee, la Terza Biennale di Pomezia, è divenuta in pochi anni una delle istituzioni culturali più prestigiose nel Lazio. Voluta e fondata dal maestro d'arte Paolo Sommaripa, si prefigge di organizzare esposizioni multidisciplinari con il solo scopo di incentivare nuove realtà creative. In realtà, la Biennale è il proseguo delle esposizioni estive organizzate da AssoPleiadiArte, che vanta la bellezza di oltre 25 anni di manifestazioni d'arte contemporanea. Va comunque messo in risalto l'invito rivolto agli artisti ad una partecipazione energica, ricca di nuove idee e di comunicazione. La Biennale è una manifestazione aperta, artisti di ogni dove potranno trovare in questo incontro con l'arte, la giusta ubicazione da dove lanciare il loro messaggio di ingegno creativo. La Biennale, propone un ritorno alla gioia di rappresentare cose belle, spaziando liberamente nelle tecniche e negli stili, presentando una ricerca della bellezza nei suoi molteplici aspetti. In un momento in cui l'arte viene spesso svalorizzata, non sostenuta e non considerata, in special modo quella di provincia, rimane aperto un enigma che solo il tempo potrà svelare, aver mancato il "genio" del secolo !







La TERZA BIENNALE DI POMEZIA , organizzata da AssoPleiadiArte, che già si è distinta per mostre di livello notevole e valide iniziative culturali, si svolgerà dal 16 al 30 maggio 2012 alla torre civica di Pomezia, simbolo prestigioso della città.
Il livello della manifestazione artistica sarà molto alto e non potrà non portare lustro e prestigio alla città di Pomezia, anche se i locali della manifestazione presentano una limitata capienza.
A concettualismi e minimalismi ormai superati dai tempi, oppure a contorti e capziosi quanto spesso vuoti e barocchi operati di artisti o presunti tali alla ricerca del sensazionale e dell’insolito, la biennale propone un ritorno alla gioia di rappresentare cose belle, opere belle , quadri belli. La biennale ricerca artisti veri che abbiano fame di bellezza. La bellezza ( non si esita a rivendicare un aspetto essenziale all’arte, purtroppo oggi troppo spesso misconosciuto e svalutato) sarà il centro dell’orientamento della biennale. Non una bellezza vuota e vana, ma una bellezza gravida di pensiero. La scuola di Atene di Raffaello della stanza della Segnatura in Vaticano, ad esempio, opera stupenda per la sua bellezza formale, è anche carica di pensiero e di per se sola è filosofia e arte, perfettamente fuse in unità.
Ma è proprio questo il tema della biennale “singolarità e pluralità”. La singolarità si nutre del molteplice e il molteplice del singolare in un rapporto dialettico stretto e avvincente. L’arte è tutta permeata di questo meraviglioso gioco. Nell’arte però il singolo, l’individuo si erge in tutta la sua irripetibile singolarità e rivendica i suoi diritti e la sua realtà, di fronte all’annegamento nel molteplice, nella pluralità. Una delle forti tendenze dell’arte di oggi infatti tende a collettivizzare l’arte: l’artista si assenta di fronte al lavoro di equipe (arte tecnologica), o di fronte all’interazione col pubblico in cui l’artista si fa da parte. Ma tutto ciò mi sembra che solo apparentemente serva al pubblico. In realtà spesso il collettivo banalizza, riduce un complesso pensiero a slogan e non serve veramente ai molti, ma soltanto civetta con essi e svuota di contenuti.
Perfino la fisica, in cui il lavoro di equipe è più evidente, ha bisogno dei grandi geni, dei colpi d’ala che percorrano con forza i sentieri della ricerca.
Quindi l’arte, è innegabile, non può rinunciare all’inviduo, al singolo, perchè l’arte è l’individuo, il singolo, l’arte è per sua destinazione il gioco dell’artista che crea, il collettivo da solo difficilmente può fare arte ma essenzialmente può fare industrialismo; nell’equipe, nel gruppo, il lavoro si appiattisce, la creazione si svuota e resta il suo simulacro il suo pallido feticcio.
L’arte è dell’individuo, del singolo, che sale nell’universale e parla al cuore dei molti.
Il singolo pertanto può rivendicare i suoi diritti di fronte all’oppressione massificante. Allora per questo: un lampo che rompe le tenebre, una montagna che sopravanza solitaria le altre cime, un albero che, gigantesco, supera gli altri, uno stormo di uccelli guidato dall’uccello guida, il capo branco di lupi o leoni, un primo violino nell’orchestra, il sole che illumina il mondo, un pastore e il suo gregge, un artista e il suo pubblico e tante altre immagini possono tutte essere portatrici del tema proposto alla biennale in una rivalutazione dell’individuo, o, per converso, un naufrago sovrastato dalle onde, la serialità nell’arte (vedi ad esempio le accmulazioni), alberi uniformi nella foresta, l’immensità dell’universo e il numero infinito delle stelle, un numero illimitato di sorrisi, di volti, di luci al neon, di negozi, di beni di consumo, di palazzi e di case in un mondo urbano senza fine, eccetera, possono evidenziare in tutta la sua quasi ipnotica energia condizionante, la forza trascinatrice del collettivo.
( A questo proposito ricordo la fantomatica città di Pentesilea una delle “città invisibili” di Italo Calvino, città dall’eterna perferia, in cui un susseguirsi indistinto di palazzi e di case a perdita d’occhio, senza fine, assorbe l’individuo nella seriale ed angosciante banalità del collettivo e dell’uniforme).
L’ideale è in un incontro autentico tra l’uno e i molti, in cui il singolo si integri nella pluralità in tutta la complessità della persona e quindi la massa che è composta di singoli si elevi da uno stato di informe passività e diventi protagonista del proprio essere e di quello degli altri.
L’ideale è in quel regno dei fini di cui Kant scriveva nella “Critica della ragion pratica” , in cui ognuno sia insieme suddito e legislatore e in cui il singolare si fonda con l’universale.
In questo binomio singolarità- pluralità realizzato nell’altro binomio bellezza - pensiero è , a mio avviso, uno dei caratteri fondamentali dell’arte ed uno alimenta e dà forza all’altro. Senza la forza del genio creatore, l’arte decade a pura riflessione teoretica e senza la riflessione l’arte diventa vuota contemplazione formale.
La terza biennale di Pomezia potrà diventare un’alternativa che cresca nel tempo, e che si contrapponga con forza ai minimalismi o alle scenografie capziose e pacchiane di un’arte che non conserva della vera arte che il nome ed occupa luoghi importanti con dovizia di mezzi e denaro.
La terza biennale di Pomezia non occupa per il momento che la torre civica di Pomezia, ma la carenza di spazio (.problema che si spera in futuro sarà superato) e la limitatezza dei mezzi, non potranno nascondere gli importanti contenuti ed il forte livello artistico di cui sarà portatrice adesso e nel corso del tempo futuro.
Bruno Lanzalone







 

Terza Biennale d'arte di Pomezia 2012

 

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