26 September 2006

BIANCHINI in arte GUELFO, omaggio a un Maestro del surrealismo italiano


Si forma alla Scuola del Libro di Urbino e, successivamente, all’Accademia delle Belle Arti di Roma.
Il suo substrato si arricchisce con viaggi di studio a Venezia, Parigi, Berlino, Monaco di Baviera, Londra e Salisburgo ( ospite del circolo artistico Il Cenacolo di Kokoschka nel 1961).
Pur insegnando discipline pittoriche al 1° Liceo Artistico di Roma in Via di Ripetta,trasmettendo ai suoi allievi l'amore per l'arte come comunicazione visiva, non recide mai il cordone ombelicale che lo lega alla sua regione di origine.
Si dedica con la medesima passione alla pittura, scultura, incisione, alla decorazione di vetrate e alla narrativa,ma mostra reticenza e scetticismo nell’ esporre le proprie opere al pubblico.
La sua vena e l’impronta della sua poetica vertono essenzialmente ad un surrealismo fantastico ed onirico.
La continua osmosi artistico – culturale e la profonda amicizia con Cocteau, Chagall, Dalì, Man Ray, Masson, De Chirico, Manzù ( solo per citarne alcuni), producono una galleria di ritratti che hanno lui come protagonista e che sviscerano ogni singolo lato della sua sfaccettata personalità.
A seguito di questa profusione di opere , viene a configurarsi l’idea di riunirli in una casa - museo a Fabriano che porta il suo nome.
Espone a partire dal 1953 , e le sue opere sono presenti nella Collezione d’Arte Sacra Vaticana nell’Accademia di San Luca a Roma, nel Museo delle Belle Arti di Madrid,
La sua poetica è imperniata sull’immaginario collettivo ed individuale, trasmette sul supporto artistico le coincidenze e sviscera le logiche intrinseche che determinano i comportamenti umani, tenendo in considerazione il legame azione-reazione.

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